Chiesa parrocchiale di San Martino

Probabilmente già intorno all'anno mille esisteva un luogo di culto presso l'abitato di Rezzo di cui non esistono tracce visibili o documentazioni certe. L'attuale edificio religioso è menzionato già in alcuni documenti del 1392. Risale al 1440 la fondazione di un certo Giovanni Bonfante di una cappellania di diritto patronale della comunità rezzasca presso l'altare intitolato a santa Caterina; sei anni dopo furono i marchesi Clavesana ad erigere la cappellania presso l'altare del Rosario e proprio in questo luogo si trovava la tomba della famiglia marchesale.

Nei secoli la chiesa di San Martino subì, per il forte degrado, diverse opere di restauro e conservazione ad opera del marchese Gaspare Clavesana, prima, e da Nicolò Clavesana poi. Fu quest'ultimo a volere la modifica dell'ingresso verso oriente, e quindi in direzione del locale castello. La durata dei lavori si protrasse per circa dodici anni. Successivamente la chiesa venne modificata ancora, conservando però lo stile originario barocco con facciata semplice.

L'interno si presenta ad unica navata, con un profondo presbiterio e con la presenza di sei altari laterali. Tra le opere conservate, di notevole interesse sono il fonte battesimale in pietra nera recante scolpito lo stemma nobiliare dei marchesi Clavesana, opera dei maestri scalpellini di Cenova, il dipinto di San Martino e un trittico di notevole valore.